La prima grappa d’Italia
Spintosi fino a Bassano del Grappa, Bortolo Nardini fu vittima di un incidente che lo costrinse a fermarsi nella città. Durante la convalescenza, ebbe la possibilità di conoscere meglio Bassano e di capirne l’importanza strategica come crocevia commerciale tra la Valsugana e Venezia. Con una precisa visione e con la tenace volontà di trasformarla in realtà, acquista l'Osteria al Ponte,
oggi “Grapperia Nardini”, per produrre grappa con un alambicco in pianta stabile e rivenderla. Per la prima volta non era più il distillatore, con il suo alambicco mobile, a recarsi
dai contadini per distillare ma i contadini stessi a conferirgli le vinacce per la
produzione di grappa. Bortolo chiama la sua grappa “Aquavite di vinaccia”, alla maniera latina senza la “c”, giocando sull’etimologia che la vuole a volte “aqua di vita” altre “aqua della vite”. Nasce la prima grappa d’Italia, la Grappa Nardini.